Scegliere di dare al proprio album una direzione amica dell’ambiente è stato il primo passo. Un secondo passaggio è stato desiderare che la parte creativa fosse il più possibile friulana: dalla parte di graphic design affidata ad Alessandra Geatti di page, alla riproduzione delle cards (10 singole cartelle che compongono il booklet con testi e credits) su carta ecologica curata dalla Tipografia Pellegrini – il Cerchio, affidando la stampa delle copertine su matrici di recupero (con inchiostri recuperati e su carta recuperata) alle tecniche di Lino’s & Co, che condividendo gli artigiani del Collettivo SCARTA ha lavorato all’assemblaggio e alla rifinitura di quello che si chiama “prodotto finito”. Una volta ultimate le confezioni, ecco la sorpresa: nessun cd all’interno, ma una chiavetta usb in cartone pressato contenente l’album in file di alta qualità. Aggiungiamo la presenza di un brano della tradizione – Fasin un cjant – che il trio della Rivale ha raccolto con estrema delicatezza e rimaneggiato con rispetto, senza stravolgerne la potenza, per riconsegnarlo arricchito del contributo di due tra gli artisti friulani più conosciuti: il fisarmonicista Paolo Forte e l’artista vocale Elsa Martin. Se consideriamo infine che le registrazioni dell’album sono state fatte presso il Master Studio AUDIO&VIDEO RECORDING di Massimo Passon, l’album Kintsukuroi -a dispetto del nome- si può dire il lavoro più friulano di Rebi Rivale.
“Ci dev’essere un modo migliore per fare le cose che vogliamo, un modo che non inquini il cielo o la pioggia o la terra” Paul Mc Cartney